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17/05/21 Debora Visconti Blog
Quando professioniste, professionisti e imprese decidono di utilizzare un server cloud, fanno conto su una CPU virtualizzata. La situazione offre molti vantaggi. Infatti, le risorse alla base delle attività non sono hardware da gestire fisicamente in azienda, ma servizi e funzioni disponibili quando ce n’è davvero bisogno.
Se la CPU virtuale non è dimensionata correttamente, si possono verificare alcuni inghippi che nella pratica danno concretezza allo “spauracchio” del cloud server lento. Nell’articolo cerchiamo di capire come mettere le mani avanti e assicurarsi il meglio dalla tecnologia della nuvola per quanto riguarda il processore.
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Non è una sorpresa che anche l’espressione “CPU”, scivolosa, veloce, sinuosa, sia un acronimo che viene dall’inglese. Infatti, sta per “central processing unit”. Si tratta quindi del cuore delle operazioni eseguite dalla macchina. È il processore, l’elaboratore delle operazioni logiche principali alla base del funzionamento di un computer. Ma in un dispositivo non c’è solo la CPU a elaborare istruzioni. Infatti, ci sono anche i microprocessori di schede audio, schede grafiche e altri componenti che possono essere aggiunti per far fronte a esigenze specifiche. La scelta della giusta CPU per un computer in genere si basa sulla valutazione dell’architettura, della cache, della frequenza di clock e del numero dei core. Ma se siamo nelle nuvole del cloud computing, le cose vanno diversamente. Vediamo come.
Un cloud server presenta una virtual CPU, cioè un processore virtualizzato perché fa parte di una macchina virtuale. Il cloud provider organizza l’uso delle CPU fisicamente collocate nei server come preferisce. Non ci sono standard che devono essere rispettati. Talvolta, l’utente di un server cloud usa CPU che non sono processori di server, come per esempio quelli della serie Xeon della Intel. Naturalmente non lo sa, ma così succede spesso. Dunque, le applicazioni utilizzate si appoggiano magari a un Core I7, qualche volta addirittura a processori non multicore. Con il server cloud Stellar di CoreTech, hai a disposizione un pannello Vsphere per configurare macchine virtuali VMware e stabilire quali caratteristiche deve avere la CPU virtualizzata per le tue attività. Con le impostazioni corrette, eviti rallentamenti che compromettono le attività.
Per comprendere a che cosa serve la virtualizzazione della CPU, è bene chiarire i vantaggi della virtualizzazione dell’infrastruttura informatica ottenuta con l’uso del cloud server. Si tratta di una modalità di gestione delle risorse che permette l’ottimizzazione delle performance e dei costi in base alle effettive necessità dell’azienda in ogni momento. Infatti, l’impresa cliente del provider non investe in hardware che richiede manutenzione e diventa presto obsoleto, ma sfrutta tecnologie ubicate in appositi data center nel modo più vantaggioso per l’operatività. Così, la CPU virtualizzata è una delle risorse a disposizione delle imprese, con prestazioni più o meno elevate a seconda della contingenza, senza spese inutili.
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